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Cashless e accessibilità: rendere gli eventi più inclusivi grazie alla tecnologia

Una riflessione discorsiva su come il pagamento digitale può favorire una partecipazione più semplice, fluida e rispettosa delle diverse esigenze

25 Jun 2025

In un’epoca in cui l’inclusione è al centro delle politiche culturali, sociali e aziendali, anche l’organizzazione degli eventi è chiamata a fare la sua parte. Parlare di accessibilità non significa solo garantire rampe per carrozzine o pannelli in braille, ma anche ripensare ogni dettaglio dell’esperienza affinché sia davvero aperta a tutti. In questo contesto, il sistema di pagamento può sembrare un aspetto secondario. Eppure, è proprio nel modo in cui le persone interagiscono economicamente con l’evento che si possono nascondere — o rimuovere — barriere invisibili.

Il pagamento come atto sociale ed esperienziale

Pagare non è un gesto puramente economico. È un momento che definisce il rapporto con lo spazio, con il servizio e con le persone. Un sistema complicato, macchinoso o poco comprensibile rischia di escludere chi ha difficoltà motorie, cognitive o linguistiche. Pensiamo a chi non ha piena autonomia nelle mani, a chi ha difficoltà nel calcolo mentale, o semplicemente a chi non parla la lingua dell’evento. Ogni passaggio in più può diventare un ostacolo, ogni richiesta di spiegazioni un momento di disagio.

Il cashless come facilitatore

Un sistema cashless ben progettato semplifica l’operazione di pagamento. Basta uno smartphone, un’interfaccia chiara, pochi passaggi. Questo riduce l’ansia da interazione, elimina la gestione del contante e consente anche a chi ha esigenze particolari di gestire in autonomia i propri acquisti. L’inclusione nasce proprio da qui: dall’accesso semplice, immediato e dignitoso a un servizio base come il pagamento.

Autonomia e privacy per tutti

Un tema spesso trascurato quando si parla di accessibilità è quello della privacy. Le persone con disabilità, o anche semplicemente anziane, si trovano spesso costrette a chiedere aiuto per pagare, esponendosi a situazioni imbarazzanti o dipendendo da terzi. Il cashless restituisce autonomia. Permette di gestire il credito in modo privato, senza dover passare denaro di mano in mano, e senza esporsi a giudizi o sguardi indiscreti. È una forma di rispetto silenzioso, ma potentissima.

Multilingua e accesso universale

Le piattaforme cashless più moderne sono progettate per essere multilingua, intuitive, adattabili. Questo significa che chiunque, anche chi si trova in un paese straniero o non ha dimestichezza con il contesto culturale locale, può orientarsi con facilità. L’inclusività passa anche da qui: dall’abbattimento delle barriere linguistiche e dall’accoglienza tecnologica che parla il linguaggio universale dell’usabilità.

Coinvolgimento delle famiglie e dei gruppi

In molti eventi, i partecipanti non sono singoli individui ma nuclei familiari, gruppi scolastici, associazioni. Il cashless permette di gestire crediti condivisi, creare portafogli familiari, assegnare limiti di spesa, tracciare i movimenti. Questo rende più semplice per genitori, accompagnatori o educatori offrire libertà controllata a chi li accompagna. Anche questo è accessibilità: permettere a chi ha responsabilità su altri di gestirle senza complicazioni.

Feedback e miglioramento continuo

Una delle grandi opportunità offerte dal digitale è la possibilità di raccogliere feedback strutturati. Le piattaforme cashless consentono di monitorare le interazioni, identificare punti critici, ascoltare le segnalazioni. Questo consente agli organizzatori di migliorare costantemente l’esperienza, di intervenire sulle difficoltà emerse e di costruire eventi sempre più inclusivi sulla base di dati reali e non solo di buone intenzioni.

Conclusione

Pensare l’accessibilità in chiave cashless non significa solo adottare una tecnologia, ma rivedere l’intero approccio alla partecipazione. È una scelta che mette al centro la persona, con le sue specificità, i suoi bisogni e i suoi diritti. In un mondo che si muove sempre più verso modelli inclusivi, ogni dettaglio conta. E il modo in cui si paga, si interagisce e si partecipa può essere davvero la chiave per aprire le porte a tutti.

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